Il cuore di Asian Studies Group: I nostri insegnanti di Giapponese

ASG-Academy è il nucleo focale della nostra associazione ed è adibito all’insegnamento delle lingue: Giapponese, Cinese, Coreano e Vietnamita. Tutti i corsi proposti da ASG prevedono l’alternanza tra insegnanti italiani e madrelingua. Il loro lavoro congiunto permette agli studenti un corretto apprendimento della lingua scelta, rendendoli al contempo in grado di esprimersi in modo eloquente a seguito di poche lezioni. Abbiamo intervistato due dei nostri insegnanti di giapponese che insieme compongono il cuore pulsante che permette il corretto funzionamento della Sezione Giappone della nostra sede centrale di Milano. Il Dottor Federico Mocati ed il Dottor Federico Pendoli.

Il Dr. Mocati si è avvicinato all’associazione durante i suoi studi accademici presso l’Università degli Studi di Milano. Una volta conseguita la laurea in Storia ha deciso di immergersi nel mondo dell’insegnamento ed in poco tempo è diventato una delle maggiori figure di spicco all’interno di ASG. Oggi, ricopre il ruolo di responsabile insegnanti di giapponese della sede principale di Milano, pertanto coordina ed organizza gli insegnanti madrelingua e tutto il calendario annuale. Oltre alle sue capacità organizzative, Paolo Cacciato, Presidente di ASG, ha deciso di dare fiducia al Dr. Mocati, sopratutto per via della sua abilità nel padroneggiare la lingua giapponese e per la sua conoscenza del paese del Sol Levante. In particolare, gli interessi del Dr. Mocati lo hanno portato a compiere studi sull’evoluzione storica, politica ed economica del Giappone che si sono ben presto tramutati nel libro “L’Élite Giapponese” redatto da ASG-Publishing, sezione editrice di ASG. Il volume ha fornito le basi per la creazione dell’omonimo corso organizzato nella nostra sede di Milano da parte dello stesso Dr. Mocati.

Asian Studies Group ha deciso di puntare molto sul futuro del Dr. Pendoli soprattutto vista la sua predisposizione naturale nel mettere a proprio agio le persone con cui interagisce. Questo si rivela essere un enorme valore aggiunto che consente di instaurare facilmente un rapporto di fiducia con gli studenti. Questa sua predisposizione naturale è stata indubbiamente rafforzata dalla conoscenza ottenuta grazie ai suoi studi in Filosofia Comparata presso L’Università degli Studi di Pavia, dove ha ottenuto la Laurea Magistrale nel medesimo campo con 110 e lode. Una volta terminati i suoi studi, il Dr. Pendoli si è adoperato al fine di applicare le sue conoscenze in campo empirico. È da sottolineare il ruolo fondamentale che ha ricoperto presso il Centro di Formazione Dokeo, dove ha appreso un metodo pedagogico d’insegnamento, ispirato a quello di Feuerstein, in grado di sviluppare negli alunni una corretta ed autonoma capacità d’apprendimento. Infine, il Dr. Pendoli è stato l’autore di diversi articoli su una rivista specialistica di cultura e costumi tipici del passato giapponese.

Asian Studies Group non vede i propri insegnanti come meri strumenti adibiti al solo compito dell’insegnamento ma ha, al contrario, premura di coltivare le loro passioni fornendogli diverse opportunità per supportare la loro crescita personale. Crediamo fermamente che un professore motivato possa stimolare al meglio i propri studenti e di conseguenza farli avvicinare con maggiore facilità e passione alla lingua oggetto di studio.

INTERVISTA AL DR. MOCATI

Recentemente è stato pubblicato da Asian Studies Group il suo libro L’Élite Giapponese. Dopo averne illustrato brevemente il contenuto, le chiedo di raccontarci il processo che le ha permesso di raggiungere questo importante traguardo.

Il libro L’Élite Giapponese è il risultato dell’esperienza didattica della Prima Edizione del Corso di Storia Giapponese presso ASG. Affronta in maniera semplice ma completa l’intera storia giapponese fino al 1945 concentrandosi su un’ipotetica classe sociale dominante nei vari periodi storici. Il percorso che mi ha portato alla stesura del libro L’Élite Giapponese è iniziato nel momento in cui mi è stata riconosciuta la possibilità di seguire uno stage presso ASG. Paolo Cacciato ha voluto investire nel mio futuro affidandomi la responsabilità della creazione di un Corso di Storia Giapponese che fungesse da rafforzamento dei regolari corsi di lingua già offerti dalla struttura. Infatti, condivido con il Dr. Cacciato l’idea che lo studio della storia e della cultura di un popolo dovrebbero essere considerati complementari e non supplementari allo studio della lingua. Anche se le mie radici sono radicate nello studio della Storia, durante il mio percorso universitario ho affrontato anche lo studio dell’Antropologia Sociale. Pertanto, ho voluto mantenere questa doppia faccia anche nel corso di storia che sono andato a sviluppare. Durante le lezioni ho affrontato temi che stimolassero negli studenti la voglia di approfondire in maniera personale fenomeni sociali riscontrabili, ancora oggi, nella società contemporanea giapponese. La buona riuscita del corso e la stampa del mio primo libro penso che fungano da ulteriore stimolo alla realizzazione di nuovi progetti e nuove idee atte a garantire agli studenti ASG tutti quegli strumenti necessari per comprendere la cultura orientale.

INTERVISTA AL DR. PENDOLI

Le sue pubblicazioni su riviste specializzate mettono in risalto la sua formidabile preparazione accademica sugli usi e costumi del paese del Sol Levante. Ora che è insegnante presso Asian studies Group, ritiene che le sue conoscenze le forniscano un vantaggio nell’insegnamento della lingua Giapponese?

Avere la possibilità di accennare a elementi culturali o storici del Giappone durante una lezione di lingua credo che sia senza dubbio un valore aggiunto, nonché un potenziale strumento di memorizzazione per gli studenti. Al di là delle questioni didattiche, la maggior parte di coloro che si avvicinano allo studio della lingua giapponese coltivano anche un certo grado di interesse verso il Giappone. Anche gli studi sull’insegnamento delle lingue confermano che è più facile apprendere contenuti che motivino un coinvolgimento personale o che possiedano per lo studente qualche associazione concreta. Inoltre, credo sia fondamentale cercare di adattarsi ai propri studenti, tenendo conto delle loro motivazioni fino anche banalmente al tempo che riescono a concedere allo studio. Molti degli studenti di ASG sono infatti lavoratori o studenti universitari. Gli studenti non devono mai essere semplici spettatori passivi, ed è importante alternare diversi “momenti” all’interno della lezione: quello del contatto diretto con il contenuto che verrà affrontato, quello della considerazione formale della grammatica e così via.

Bugaku – Samurai Art: Un viaggio attraverso l’immortale tradizione Samurai

Il 19 e il 20 Giugno presso lo Spazio Teatro NO’HMA, Milano è stata scelta quale tappa italiana per la rappresentazione di Bugaku – Samurai Art. Uno spettacolo di fama internazionale che si presenta in qualità di veicolo attraverso il quale unire la tradizione artistica millenaria del Giappone con spunti e innovazioni tipicamente moderne e contemporanee. E’ stato un progetto ambizioso a cui Asian Studies Group ha collaborato nella selezione del contenuto e per introdurre lo spettacolo al Teatro No’hma assieme a Shochiku, una delle più importanti società di produzione artistica per contenuti performativi di cinema e teatro del Giappone tradizionale.

Da sinistra a destra: Paolo Cacciato (Presidente ASG), Masao Nagano (Shochiku), Yuji Amamiya (Console Generale del Giappone in Italia), Kan Odagiri (Shochiku)

Bugaku (武楽) – Samurai Art riprende numerosi temi ed espedienti dalla tradizione teatrale giapponese imprimendogli, però, una spettacolarità e una dinamicità più consone ai gusti contemporanei. In occasione della tappa italiana è stato proposto un tributo a Oda Nobunaga (織田 信長 供養), capo di un’importante coalizione militare che intorno all’anno 1570 iniziò la propria campagna di conquiste militari per la riunificazione politica del Giappone, allora tormentato da 100 anni da costanti guerre tra i vari poteri locali e regionali (戦国 時代).  

Oda Nobunaga è passato alla storia oltre che come grande condottiero militare, abile stratega e formidabile amministratore, anche come persona capace di atti estremamente atroci e violenti, come quando in occasione della conquista del Monte Hiei trucidò 20.000 persone (tra monaci, donne e bambini) poichè avevano supportato i clan a lui nemici. Per questi e altri atti efferati, considerati tali persino dalla società del tempo nonostante fosse abituata a stragi e stermini di massa a causa delle continue guerre, Oda Nobunaga venne dipinto da numerose sette buddhiste come un demone, tanto che ancora oggi nella Cultura Pop Contemporanea ci si riferisce a lui spesso come Re Demone del Sesto Cielo (大六天魔王). 

Bugaku – Samurai Art ha voluto ricordare questo personaggio storico così ambiguo non come rappresentante del male supremo in terra, quanto piuttosto come eroe tradito e idealizzato che, incompreso, cerca di riunificare tutti i popoli sotto un unico vessillo così da portare definitiva e perenne pace a tutti coloro ancora troppo legati ai propri particolarismi locali. Vediamo pertanto che il personaggio di Oda Nobunaga, interpretato da Kōshirō Minamoto, si presenta al pubblico in qualità di grande guerriero demoniaco (鬼) per poi liberarsi, nel corso dello spettacolo, della maschera demoniaca che la società gli ha affibbiato e combattere, insieme al fidato paggio Ranmaru, interpretato da Yutaka Kambe, contro lo stesso spirito demoniaco che si era impossessato di lui. 

Interessante notare che quest’ultimo avversario demoniaco, interpretato da Sen Takahashi, indossa la tipica maschera rossa cornuta Han’nya (般若) il cui significato sanscrito originale è Saggezza/virtù. La sconfitta di questo demone è il traguardo del percorso verso l’illuminazione che il protagonista ha iniziato nel momento in cui si è liberato delle etichette che la società gli ha imposto. Tale percorso lo porterà, però, inesorabilmente verso anche la propria autodistruzione. Infatti, Oda Nobunaga morirà suicida durante l’assalto del traditore Akechi Mitsuhide (明智 光秀) che, umiliato e offeso in più occasioni, troverà vendetta nell’incendio del tempio Honnō-ji (本能寺) nel quale Oda Nobunaga stava passando la notte. Un suicidio che però, in perfetta armonia con la tradizione giapponese, non si presenta tanto come un fallimento, quanto piuttosto come un trionfo dell’eroe sulla propria vera natura, non stravolta e mutata dall’opinione e dalle aspettative altrui.

Ulteriori elementi presenti nello spettacolo e tipicamente giapponesi  sono la presenza sul palco di Shirabyōshi (白拍子) e Kōken (後見). Le prime sono figure femminili che con un vestiario ispirato alla tradizione Shintoista (神道), la religione autoctona giapponese, svolgono una danza in onore dei Kami (神). Particolarità è il fatto che spesso portano con sé accessori e oggetti tipicamente maschili, come un Tachi (太刀), la spada giapponese, o il Kawahori (蝙蝠), un ventaglio, con i quali articolano danze lente e ritmiche. I secondi sono figure, spesso vestite in nero, che si trattengono sulla scena per supportare gli attori che stanno performando o per sistemare la scenografia, togliere strumenti o altri impedimenti etc… Sono in pratica degli assistenti di scena che invece di nascondersi con vari escamotage o svolgere il proprio lavoro tra una scena e l’altra come nel teatro occidentale, adoperano un costume nero nel tentativo di nascondere la loro presenza nonostante siano davanti agli occhi di tutti.

Il recupero di temi tradizionali della letteratura di prosa e teatrale giapponese è un pregio che  Bugaku – Samurai Art è riuscito ad esprimere e trasmettere ai suoi spettatori in modo eccelso. La decisione del Maestro Kōshirō Minamoto di trasformare il demone Oda Nobunaga in un essere umano a tutti gli effetti, invece che abbandonarlo alla sua furia ferale, è una scelta si controcorrente, ma che è stata altamente apprezzata da parte del pubblico. 

Bugaku – Samurai Art

Director

Kōshirō Minamoto

CAST

Nobunaga Oda – Kōshirō Minamoto

Incarnation of Spirit of Samurai / Ranmaru – Yutaka Kambe 

Shirabyōshi / Han’nya – Sen Takahashi 

Shirabyōshi / Kōken – Makoto Kagawa

Music

Shakuhachi – Kizen Ooyama 

Voice (REC) – MisaChi 

Composer – Hiroki Moriyama TSUMUZI and others

STAFF

Photos – Takamitsu Sakamoto 

Movie / Lighting Director – Ryō Aoyagi 

Assistant Director / Production – Makoto Kagawa

Paolo Cacciato (ASG) con l’intera compagnia teatrale Bugakuza